Il leader Jacopo Morelli avverte:
"Chiudono 42 aziende al giorno .
Ora servono azioni coraggiose"
roma
L’Italia è «ai limiti della frustazione» e «la
protesta civile rischia di esondare in rivoli minacciosi e
inaccettabili». È l’allarme tracciato dai giovani di Confindustria
riuniti questa mattina a Santa Maria Ligure.Le cifre ricordate dal presidente dei Giovani dell’associazione degli imprenditori, Jacopo Morelli, confermano il trend della crisi: ogni giorno chiudono 42 aziende, un terzo dei giovani è senza lavoro, il rischio povertà minaccia un bambino su quattro. «Stiamo diventando un Paese sempre più povero, diseguale e spaventato» e ora sopravviviamo in bilico sul «filo del rasoio», ha detto Morelli. Eppure, guardando oltre i dati negativi, il leader dei Giovani di Confindustria è convinto che tocchi alle imprese contribuire a risollevare le sorti del Paese. «Noi giovani industriali, ha aggiunto Morelli, abbiamo energia per contribuire a organizzare la riscossa». Ma il sostegno dei partiti politici resta fondamentale: loro compito, spiega, riflettere «sugli errori fatti» e coinvolgere nei loro ranghi «persone nuove, oneste, preparate».
Morelli si è poi scagliato contro l’evasione fiscale che «fa parte della zavorra di inciviltà che attanaglia l’Italia» e ha ammonito: «le tasse, anche se ingiuste e inique, vanno pagate»
di antonio maiuro

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