Associazione mafiosa, sequestro di persona, detenzione e porto di armi,
estorsione, rapina, minacce, corruzione, turbativa d'asta, concussione e
falso: sono alcune delle accuse mosse contro i 38 arrestati
dell'Operazione Plinius, coordinata dalla Direzione Distrettuale
Antimafia di Catanzaro ed effettuata dai carabinieri. Colpita la cosca
Valente-Stummo della 'ndrangheta, che sarebbe subordinata a quella dei
Muto di Cetraro. Tra gli arrestati ci sono anche il sindaco di Scalea,
Pasquale Basile, 5 assessori della sua giunta e un consigliere di
minoranza. Avrebbero avuto l'appoggio della criminalità organizzata per
la loro elezione e poi avrebbero ricambiato il favore facendo vincere
decine di appalti ad aziende collegate alle cosche. Arrestati anche
funzionari e tecnici comunali e altre 21 persone sono state denunciate.
L'inchiesta, che ha toccato anche la Basilicata, l'Umbria, il Lazio, la
Puglia e la Campania, ha portato al sequestro di beni per 60 milioni di
euro. Si tratta di immobili, terreni, automezzi, imbarcazioni, società
ed attività commerciali, acquisite attraverso il riciclaggio di ingenti
somme, di provenienza illecita.
tgnewsscalea@libero.it
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