Mi permetto di inviarti una breve presentazione del mio romanzo chiedendoti un pò di attenzione.
Come non ricordare l’apporto dato dalle donne alla
rivoluzione napoletana da Eleonora Fonseca Pimentel a Luisa Sanfelice,
da Giulia Carafa alle giovani cadute nella difesa del ponte della
Matalema.
Il loro coraggio e sacrificio è stato il cuore della
rivoluzione napoletana del 1799, degli alberi della libertà piantati
nelle piazze di Catanzaro, Tropea, Crotone, Pizzo, Amantea,
Monteleone(l'attuale Vibo Valenzia), Cosenza e nei paesi albanesi e il
lascito per i moti successivi degli anni venti dell'ottocento e di
quelli del 1848. In tanti pensano,ancora oggi sulla scorta della
retorica leghista, che l’Italia sia un’astrazione, una pura invenzione:
il romanzo di Mario Aloe mostra il cammino faticoso che l’idea d’Italia
ha dovuto compiere. Un cammino intrapreso in varie parti della nostra
penisola e che noi seguiremo nelle vicende del libro in un giovane
calabrese, uno di quei giovani abitanti del regno delle Due Sicilie che
scelse di stare dalla parte della ragione. Una scelta difficile che
costò la vita a tanti calabresi basti pensare ad Antonio Toscano,
giovane curato di Corigliano, che si fece saltare insieme ai suoi
giovani compagni d’armi calabresi anche loro alla Vigliena, il forte
alle porte di Napoli da loro difeso, alle gesta della Legione Calabra
del generale Schipani,, ai tanti giustiziati nella piazza del Mercato A
Napoli dopo il ritorno dei borboni. Una generazione di italiani da
Agamennone Spano di Reggio Calabria a Pietro Nicoletti di Rogliano, da
Pasquale Baffa di Santa Sofia d’Epiro a Vincenzo De Filippis di Tiriolo,
da Raffaello Antonio Doria di Crotone a Domenico Bisceglie di Donnici
da Giuseppe Lagoteta di Reggio Calabria a Pasquale Assisi di Cosenza ed
altri ancora di un lungo elenco di martiri. Una generazione presa la via
dell’esilio da Francesco Saverio Salfi di Cosenza a Guglielmo Pepe
Il libro di Mario Aloe può rappresentare un utile strumento per
rileggere la storia delle nostre città all’interno di una vicenda in
movimento in cui le passioni umane si sviluppano, amori nascono, genti
si scontrano, ideali suscitano rivolgimenti.Il romanzo di Mario Aloe "La fine di un sogno: storia di un italiano"
(Editore Mannarino Brescia pagg. 236 con figure) rappresenta una novità
nel panorama letterario calabrese per la fluidità del racconto e le
condizioni di vita materiale che emergono. L’opera, ambientata in
un’epoca cruciale della storia italiana (gli anni che vanno dalla fine
del 1783 alla morte di Gioacchino Murat a Pizzo Calabro nel 1815) è una
rivisitazione di vicende e speranze e un affresco dalle tinte forti
della Calabria e del Mezzogiorno. Epoca di grandi sconvolgimenti, di
crisi verticale degli assetti statali, ma anche di speranze ed
illusioni. L'illuminismo prima, la massoneria coi suoi circoli, diffusi
in numerosi centri calabresi(Cosenza, Catanzaro, Tropea,Reggio Calabria,
Crotone ecc) e le correnti giacobine poi hanno contribuito alla
formazione una generazione di giovani aperti al futuro e vogliosi di
fare la storia. Basti pensare all’opera di proselitismo svolta
dall’Abate Jerocades di Parghelia, ai suoi numerosi viaggi tra
Marsiglia, Napoli e le Calabrie, all’l’insegnamento di Francesco Saverio
Salfi a Cosenza, di Pietro Aracri a Catanzaro e di Giuseppe Lagoteta a
Reggio Calabria,
di antonio maiuro redattore di
tgnewsscalea@libero.it
sabato 5 ottobre 2013
Il romanzo di Mario Aloe
Iscriviti a:
Commenti sul post
(
Atom
)

Nessun commento :
Posta un commento