MILANO - Il tasso di disoccupazione è salito nel novembre del 2013 al 12,7%, in crescita rispetto al 12,5% registrato a ottobre, restando al livello record dal 1977. Lo comunica l'Istat, che ha diffuso i dati provvisori. Nel raffronto con il novembre 2012 si registra un aumento di 1,4 punti percentuali, mentre rispetto al mese precedente si registra appunto un incremento di 0,2 punti. Nel giro di dodici mesi, ci sono 351mila persone in più incapaci di trovare lavoro, per un aumento dei disoccupati del 12,1% su base annua a quota 3 milioni e 254 mila. Nel raffronto mensile si registra invece un incremento di 57mila unità, pari al +1,8%. La crescita tendenziale della disoccupazione è più forte per gli uomini (+17,2%) che per le donne (+6,1%). Sempre guardando i dati in un'ottica digenere, emerge come il tasso di occupazione maschile, pari al 64,3%, scende di 0,3 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 1,7 punti su base annua. Quello femminile mostra una maggiore stabilità: è pari al 46,6% e aumenta di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali mentre cala di 0,3 punti rispetto a dodici mesi prima.
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MILANO - Il tasso di disoccupazione è salito nel novembre del 2013 al 12,7%, in crescita rispetto al 12,5% registrato a ottobre, restando al livello record dal 1977. Lo comunica l'Istat, che ha diffuso i dati provvisori. Nel raffronto con il novembre 2012 si registra un aumento di 1,4 punti percentuali, mentre rispetto al mese precedente si registra appunto un incremento di 0,2 punti. Nel giro di dodici mesi, ci sono 351mila persone in più incapaci di trovare lavoro, per un aumento dei disoccupati del 12,1% su base annua a quota 3 milioni e 254 mila. Nel raffronto mensile si registra invece un incremento di 57mila unità, pari al +1,8%. La crescita tendenziale della disoccupazione è più forte per gli uomini (+17,2%) che per le donne (+6,1%). Sempre guardando i dati in un'ottica digenere, emerge come il tasso di occupazione maschile, pari al 64,3%, scende di 0,3 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 1,7 punti su base annua. Quello femminile mostra una maggiore stabilità: è pari al 46,6% e aumenta di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali mentre cala di 0,3 punti rispetto a dodici mesi prima.
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