sabato 14 aprile 2012
Fornero: gli esodati li creano le imprese Se non passa riforma andiamo via
ROMA - «Finora abbiamo ricevuto critiche per "troppa incisività" o "troppo poca incisività" ma su una cosa siamo decisi: andremo in Parlamento e se la riforma non dovesse passare andremo a casa». Lo ha detto il Ministro del Lavoro, Elsa Fornero.
Gli esodati li creano le imprese. «Gli esodati li creano le imprese che mandano fuori i dipendenti a carico della collettività», ha sottolineato poi Fornero nell'intervento al convegno sull'occupazionale giovanile al quale ha partecipato questa mattina a Reggio Calabria. Su questa tematica, ha ribadito dopo le polemiche dei giorni scorsi sui numeri degli esodati, «bisogna trovare un equilibrio».
«Non siamo un governo senza anima e non ci piace aumentare la tassazione, ma sappiamo come sia anche difficile tagliare la spesa improduttiva. Lo faremo comunque se ce ne lasceranno il tempo», ha continuato il ministro. «Il Governo ha presente - ha aggiunto - il grande disagio sociale che attraversa il Paese, che negli ultimi 15 anni si è impoverito per la mancata crescita e con una distribuzione del reddito sperequata a danno di classi medie e povere».
«Vado a questo appuntamento con serietà e senza arroganza. Abbiamo lavorato bene e forse qualcuno ha cambiato idea rispetto alle posizioni precedenti», ha osservato il ministro del Lavoro, riferendosi alla riforma del lavoro in vista del vertice di maggioranza. «E' possibile - dice - cambiare idea, come è possibile cambiare qualcosa della riforma, nessuno dice che sia intoccabile. Ma rivendico che questa riforma ha un suo equilibrio e una sua valenza generale. E' una riforma che guarda a molti aspetti del mercato del lavoro e non a uno soltanto. Con questo provvedimento stiamo cercando di rendere l'ingresso nel mondo del lavoro meno precario, così come stiamo cercando di dare lavoro a chi lo ha perso. Quindi vediamo questa riforma non come una rivoluzione ma come uno strumento con contenuti molto equilibrati tra le sue parti. Poi se c'è qualcuno con suggerimenti per migliorarla, non ci tireremo indietro perchè pur trattandosi di una riforma così complessa, non è intoccabile».
«Il governo non ha bacchette magiche». «Il governo non ha bacchette magiche - dice ancora Fornero - Stiamo lavorando sul fronte della stabilizzazione finanziaria perché è quello che stringe la gola alle imprese. Stiamo lavorando anche sul fronte delle liberalizzazioni e in particolare sulla riforma del mercato del lavoro. Ci stiamo impegnando molto, sapendo che la situazione è difficile».
«Esodati, ho promesso il mio impegno sulla vicenda». «Ho promesso che mi impegnerò poiché la norma non poteva contenere tutti quelli che rischiano il posto di lavoro in prossimità della pensione - ha detto Fornero stamattina parlando della vicenda degli esodati - Abbiamo sentito cifre che non sono pervenute ufficialmente. Il Ministero le cifre le ha date ieri a seguito di un lavoro tecnico preciso». Il Minister aveva detto che gli esodati sono 65mila.
Fornero ad Angeletti: governo attento all'interesse generale, non alle battute. «Le battute facili le lascio a quelli che ne hanno molte» ha detto Fornero, rispondendo ai giornalisti sulla posizione del segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, secondo il quale sulla vicenda degli esodati il governo "mette la testa sotto la sabbia". «Sono abituata - ha aggiunto - a lavorare anche a dispetto delle battute facili e sprezzanti. Fino a quando saremo al governo il nostro impegno è di guardare all'interesse generale del Paese con l'intento di dargli un futuro».
«Nel 2012 nessuno sarà toccato dalla riforma». «Non ritengo che si possa accusare il ministro, né il ministero - aveva scritto il ministro Fornero in una lettera al Sole 24 Ore - della varietà di stime e quantificazioni di diversa provenienza che ha caratterizzato le ultime settimane alimentando, oltre all'ansia, la legittima preoccupazione delle persone. Né sarebbe stato appropriato, in attesa della valutazione ufficiale, correggere le cifre di volta in volta apparse sui giornali». Fornero ricorda che «nessuno sarà toccato dagli effetti della riforma previdenziale nel corso del 2012 e che il "Salva Italia" ha fissato al 30 giugno il termine entro il quale emanare il decreto interministeriale per la precisa individuazione delle persone portatrici del diritto soggettivo al pensionamento. Proprio la consapevolezza di una platea non coperta da un'interpretazione stretta dei criteri individuati nella riforma delle pensioni mi ha indotta ad assumere un impegno ulteriore circa l'adozione di provvedimenti normativi che possano ricomprendere situazioni analoghe scaturenti da accordi collettivi, stipulati in sede governativa, entro il 2011, ma non ancora perfezionati quanto a interruzione del rapporto di lavoro».
Casini: migliorare riforma del lavoro, ma basta con vecchi giochini della politica. «Penso che sul lavoro si possa migliorare il tema delle flessibilità in entrata ma dico ai colleghi di maggioranza che non si può essere partiti di lotta e di governo. Il Paese oggi chiede serietà e non giochini della vecchia politica»: lo ha detto oggi il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini - Troppo facile fare i partiti di lotta e di governo, facciamo invece i partiti di governo responsabili e cerchiamo di migliorare il testo sul lavoro perché è migliorabile in entrata. Nessuno può pensare di tornare alle vecchie abitudini di farsi la campagna elettorale sulle spalle del governo e di questa situazione politica. Fare i partiti di lotta e di governo ci riporta a un'epoca che è la causa dei guai che stiamo passando».
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